Depsicologizzare - Le potenzialità dell’IA nel marketing (Università di Urbino, 2024)

Qualche passaggio del mio intervento durante un corso unificato per l’occasione da Barbara Francioni e Ilaria Curina che ringrazio sempre infinitamente e calorosamente. Umilmente ho cercato di ispirare gli studenti in qualche riflessione critica e analitica ma soprattutto offrire spunti fondamentali per il loro futuro professionale.

Soprattutto in un silenzio più totale, dove si è materializzato un cambio di paradigma di proporzioni epocali. Alla rivoluzione copernicana-antropologica, che aveva posto l’essere umano al centro della conoscenza, ha ceduto il passo ad una svolta radicale dominata dai dati.

La sfida è quella di far comprendere come in questa ridefinizione delle gerarchie cognitive, l'essere umano viene detronizzato dalla sua posizione di soggetto sovrano della conoscenza. La produzione del sapere migra verso territori dominati dalle macchine, segnando l'alba di un'era dove l’intelligenza artificiale plasma la matrice stessa della comprensione.

Il dogma della trasparenza - cardine dell’ideologia dataista (o datacentrica) - crea una pressione incontrastabile verso una metamorfosi di ogni aspetto dell’esistenza aziendale in sequenze numeriche analizzabili. La trasparenza totale inaugura quell’epoca, se non ci siamo ancora accorti, di controllo algoritmico mascherato da emancipazione digitale. Big data e l’avvento di quelle masse mastodontiche di informazioni quantificate (dati), evidenza le contraddizioni del paradigma datacentrico dove l’IA nasce. 

Purtroppo com’è già accaduto in passato, se non ci impadroniremo di un innovazione culturale e filologica, l’essere umano degraderà nuovamente a dato aggregato computabile e soprattutto plasmabile secondo (nuove) logiche algoritmiche.

Siamo ancora in tempo per cambiare!

Indietro
Indietro

Intelligenza artificiale in scatola - Ridurre rischi e ampliare opportunità (Largo Consumo, 2024)

Avanti
Avanti

Wellbeing revolution di Alberto Ronco ed Eleonora Valè